NO CARD DAY IL 12 NOVEMBRE. CAROCARBURANTI. I BENZINAI DENUNCIANO IL MONOPOLIO BANCARIO ED I COSTI INACCETTABILI DI CARTE DI CREDITO E PAGOBANCOMAT

I Gestori degli impianti di distribuzione carburanti hanno l’obbligo di accettare, in pagamento, la moneta elettronica.
Ma il costo delle commissioni imposte dal sistema bancario è talmente alto da assorbire l’intero margine di gestione e da costringere di fatto gli operatori a scaricarne gli oneri direttamente sul prezzo al pubblico dei carburanti.

Questo il risultato dei provvedimenti emanati dal Governo che hanno finito per penalizzare, ancora una volta, piccole imprese, lavoratori e consumatori ad esclusivo vantaggio delle Banche e dei consorzi interbancari che gestiscono sostanzialmente in regime di oligopolio l’emissione e l’utilizzo delle carte di credito e del pagobancomat.

Insomma, mentre il Governo impone ad esercenti e consumatori l’utilizzo delle carte, dall’altro lascia assolutamente libero il sistema bancario di fissare condizioni e costi a proprio piacimento e in ragione delle sue esigenze.
E’ sufficiente dire che il costo imposto ai Gestori italiani è complessivamente superiore all’1,5%, a fronte di un margine lordo inferiore al 2% del prezzo finale che, come noto, per il resto viene intascato dallo Stato, in forma di accise ed IVA, e dalle compagnie petrolifere.
Tutto ciò nonostante persino l’”Europa delle Banche” stia per adottare una normativa che contiene il costo massimo del servizio fra lo 0,2 e lo 0,3%.

Il 12 Novembre, a sostegno della Conferenza Stampa e dell’avvio delle denunce, i Gestori non accetteranno alcuna carta di credito né bancomat per manifestare lo stato di disagio della Categoria che è avviata, se non interverranno fatti nuovi, ad una vera e propria disobbedienza civile, rifiutando la moneta elettronica in pagamento.

QUALE E’ L’AUTORITA’ CHE PUO’ OBBLIGARE UNA PICCOLA IMPRESA A VENDERE IN PERDITA?
Ci attendiamo che l’Unione Europea da una parte e l’AGCM nazionale dall’altra, a seguito della denuncia, intervengano per ripristinare certezza del diritto e libertà di concorrenza.
E’ arrivato il momento di dire basta allo strapotere delle banche che speculano sulle piccole imprese a favore di chi fa speculazione.