Agenti, che cosa fate? – Nuovi aliquote e massimali per l’Enasarco – Newsletter FIARC Aprile 2014

CHE COSA FATE … ?

dI Diego Terreno – Vice Presidente Fiarc e curatore del sito

 

“Sono agente di commercio e mi sembra di appartenere alla categoria più bistrattata e meno protetta d’Italia. Volevo sapere voi cosa fate in merito. Quali sono le vostre iniziative, i vostri servizi. Cosa fate per tutelare ed agevolare la categoria. Quali sarebbero i vantaggi per un vostro iscritto. Parlo di cose concrete non di “politichese”. Parlo di carburante agevolato, copertura economica in caso di malattia, sgravi fiscali…. Ed, eventualmente, caratteristiche e quota d’iscrizione.

Grazie. (Segue la firma)”

 

Questa è una e-mail che abbiamo ricevuto di recente; e spesso ne riceviamo di simili.

In genere rispondiamo direttamente, ma ora abbiamo deciso di dare una risposta attraverso la newsletter, per raggiungere un gran numero di agenti che si pongono tali domande.

Non so se davvero noi agenti siamo la categoria “più bistrattata e meno protetta d’Italia”. So per certo – e tutti i giorni lo vivo sulla mia pelle – che non siamo certo trattati bene e, nella realtà (a chiacchiere è tutto diverso, ma le chiacchiere, si sa, costano poco e non servono a niente), siamo considerati molto meno di quanto, come categoria, contiamo nella realtà economica del nostro paese.

Ovviamente sappiamo benissimo tutti che singolarmente non abbiamo nessuna possibilità di avere un’influenza sulle istituzioni o sulle ditte preponenti (le quali, detto per inciso, sono raggruppate in associazioni di categoria molto consistenti numericamente e molto potenti); è da questa considerazione che è nata la FIARC (così come le altre associazioni di categoria degli agenti di commercio): per dare agli agenti la forza del numero, cioè la stessa forza che hanno le ditte preponenti e l’unica che viene considerata dalle istituzioni pubbliche.

E, giustamente, a questo punto si pone il quesito che il collega espone nella maniera più semplice: “Volevo sapere voi cosa fate in merito.”

Ebbene, anche la risposta è molto semplice: la Fiarc fa tutto quello che è in suo potere per ottenere il massimo possibile. E negli anni di cose ne ha ottenute! Qualche esempio? Ecco:

Ricordate lo “star del credere”? per rinfrescare la memoria era quell’obbligo che esisteva, fino a pochi anni or sono, di pagare una parte del debito non pagato dal cliente (si arrivava al 15% dell’insoluto!). Era un’istituzione che esisteva da secoli per gli agenti (del resto il nome stesso – “star del credere” è la forma abbreviata per “star mallevadore del credere del cliente” – ne denunciava l’origine medioevale!). Non è stata una battaglia semplice né breve, ma alla fine siamo riusciti ad ottenerne non soltanto l’abolizione, ma addirittura l’esplicito divieto.

E che dire dell’obbligo di non concorrenza post contrattuale? Si tratta di quella norma (quasi tutte le preponenti la imponevano nei propri contratti) che impediva ad un agente – dopo la chiusura del rapporto con una ditta – di assumere un incarico di agenzia da una ditta concorrente per un lungo periodo; impedendo così – di fatto – ad un agente di lavorare dopo avere chiuso un rapporto. Dopo la nostra lunga battaglia, se una ditta preponente vuole inserire una clausola di quel tipo, deve essere disposta a pagare all’agente un’indennità che gli permetterà di avere un incasso per coprire il periodo di impossibilità di lavoro.

Poi ci sono gli Accordi Economici Collettivi. Importantissimi, perché permettono di dare applicazione pratica alle norme stabilite dalle leggi (Codice Civile in primis), stabilendo, ad esempio, i criteri di calcolo delle indennità di fine rapporto di cui le leggi si limitano a fissare i principi generali e perché chiariscono alcuni diritti degli agenti su cui la legislazione talora non è esauriente. Gli A.E.C. comportano ogni volta una lunga (talora davvero estenuante) trattativa con le Associazioni che rappresentano le ditte preponenti: ad esempio, attualmente è in corso – ormai da alcuni anni – la trattativa con Confindustria per l’A.E.C. del settore industriale. Lasciamo immaginare a voi che cosa può voler dire confrontarsi con Confindustria!

Purtroppo dobbiamo anche registrare degli insuccessi: in particolare le nostre richieste in materia di fisco da anni non ottengono soddisfazione. Mi riferisco alla richiesta che presentiamo regolarmente ad ogni “finanziaria” e ribadiamo, poi, ogni volta che ne abbiamo l’occasione riguardo alla detraibilità dell’automobile (ferma dal 1985 a 50 milioni, trasformati, in seguito, in euro senza nessun adeguamento), riguardo ad agevolazioni sul costo del carburante per l’auto, riguardo ad altre agevolazioni fiscali … Ci tengo a sottolineare che questi insuccessi non sono dovuti a scarso impegno da parte nostra, ma a rifiuto di intervenire su tali temi da parte delle autorità. Certo otteniamo tanti complimenti, perché – ci dicono – gli agenti sono una delle categorie che meno evadono; grande riconoscimento, certo, ma gradiremmo che il riconoscimento fosse più tangibile, anzi un vero e proprio premio. Le categorie che hanno ottenuto qualche cosa, in questo ambito sono quelle che sono state in grado di mettere in campo una grande forza: ad esempio (per quel che riguarda le agevolazioni sul costo del carburante) i camionisti hanno ottenuto un risultato perché tutti sanno che cosa significa un’agitazione (leggi sciopero) in quel settore.

Se vogliamo parlare di “copertura economica in caso di malattia” (riprendo dalla e-mail di cui sopra), il collega che ci ha scritto è andato a dare un’occhiata all’assicurazione Enasarco? Come tutti sanno l’Enasarco è una fondazione nel cui consiglio di amministrazione sono presenti in numero preponderante – e quindi sono promotori ed artefici delle decisioni – i rappresentanti delle Associazioni di categoria deg
li agenti; per la Fiarc la Presidente Domenica Cominci. Non mi stancherò mai di ricordare che l’Enasarco non è soltanto pensione, ma molto di più; e la Fiarc è stata ed è la principale artefice del grande cambiamento della Fondazione che, iniziato alcuni anni or sono, è tutt’ora in corso e che ci sta permettendo di non perdere (il rischio lo abbiamo corso) i nostri soldi versati nelle sue casse.

 

Dunque qualche cosa, anzi qualche cosa di davvero rilevante, la Fiarc fa per gli agenti e rappresentanti di commercio. Certo ci piacerebbe non tanto fare di più (sinceramente non saprei proprio come), ma ottenere di più. Purtroppo ciò dipende in buona misura dagli agenti stessi; cioè dipende da quanti siamo. Ho accennato prima all’importanza della forza del numero: pensate soltanto alla forza che può avere una richiesta di Confindustria che rappresenta la quasi totalità delle industrie italiane. Anche il peso delle nostre parole sarà enormemente maggiore quando potremo dire: rappresentiamo la quasi totalità degli agenti italiani. In questo caso non faccio riferimento alla sola Fiarc, ma all’insieme di tutte le associazioni di agenti: infatti, anche se ci sono differenze tra le varie associazioni (e ci sono, altrimenti che senso avrebbe avere sigle diverse?) quando si tratta degli interessi degli agenti operiamo sempre tutte insieme e ci presentiamo di fronte a quelle che, di volta in volta, sono le controparti in maniera assolutamente unita. La Fiarc in questo agire unitario, è da sempre una forza motrice fondamentale dal momento che la Fiarc stessa è stata fondata – nel 1969 – proprio con lo scopo primario di promuovere l’unità di tutti gli agenti di fronte ad ogni controparte.

 

A questo punto vi attendiamo numerosi presso le nostre sedi per iscrivervi. L’organizzazione della Fiarc è basata sulle realtà provinciali perché molto di ciò che riguarda gli agenti ha base provinciale (basta pensare alle Camere di Commercio); perciò è proprio presso le nostre sedi provinciali che vi attendiamo. Potete anche scriverci una e-mail ( servizi@fiarcweb.it ) indicando la vostra provincia di residenza e provvederemo a farvi contattare direttamente dalla Fiarc provinciale di competenza.

 

P.S.: Non ho preso in esame le convenzioni che la Fiarc ha – sia a livello locale sia a livello nazionale – riguardanti servizi di contabilità, telefonia, autovetture, computer ed altro. Ma queste sono soltanto piccole cose … Eventualmente ne parleremo un’altra volta.

 

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NUOVE ALIQUOTE E NUOVI MASSIMALI PER L’ENASARCO

A cura della redazione

 

Ad integrazione di quanto segnalato sul precedente numero di “Fiarcweb.it NEWS”, vi comunichiamo che è stato fissato il nuovo minimale contributivo annuo per l’anno 2014 comprensivo di adeguamento secondo l’indice Istat per le famiglie di operai ed impiegati (FOI):

EURO 417,00 per gli agenti/rappresentanti plurimandatari

EURO 834,00 per gli agenti/rappresentanti monomandatari

 

Rimangono validi tutti gli altri parametri, che, per completezza, riportiamo qui di seguito:

 

Aliquota contributiva:

7,10% per tutti gli agenti.


Massimale provvigionale annuo:

23.000,00 Euro per gli agenti plurimandatari (per ciascuna preponente).

35.000,00 Euro per gli agenti monomandatari.

 

Riteniamo utile ricordare che:

  1. Per massimale provvigionale si intende il massimo delle provvigioni su cui calcolare il contributo previdenziale, superato il quale non si deve più versare nulla.

  2. Per minimale contributivo si intende il minimo di contribuzione da versare comunque nel corso dell’anno, purché si siano incassate provvigioni. Qualora il contratto con la preponente inizi o termini d
    urante l’anno, il minimale sarà proporzionale alla parte di anno di validità contrattuale.

  3. I parametri sopra riportati dovranno essere applicati a partire dalle provvigioni relative all’anno 2014. Pertanto, se nel corso del 2014 saranno emesse fatture riguadanti provvigioni relative all’anno 2013, i parametri da applicare saranno ancora quelli precedenti (contributo 6,875%; massimali provvigionali pari a 22.000,00 e 32.500,00 Euro; minimali contributivi pari a 412,00 e 824,00 Euro).

     

     

    Redazione di “Fiarcweb.it NEWS” e dalla FIARC