I negozi di Parma sono sicuri, ora serve un sostegno concreto

Una nuova ondata di limitazioni e restrizioni è piovuta sul mondo del commercio. L’ultimo Dpcm, approvato nelle ultime ore e in vigore fino al 13 novembre, è un’ulteriore stretta verso un sistema già in sofferenza, il quale ha registrato perdite significative nel corso degli ultimi mesi tra lockdown e protocolli necessari per la ripartenza.
La presidente di Confesercenti Parma Francesca Chittolini, commentando il nuovo Dpcm, difende con forza l’operato dei propri associati: “Ovviamente anche noi abbiamo come priorità la sicurezza sanitaria del territorio. Ma i nostri imprenditori hanno dimostrato, dal lockdown in avanti, di essere in grado di osservare tutte le indicazioni sanitarie richieste; sono sempre stati e continuano ad essere un importante presidio di sicurezza”. Un impegno che, va sottolineato, ha tenuto “in vita” in questi difficili mesi interi quartieri e luoghi del territorio parmense.
“Dalle informazioni in nostro possesso – continua Chittolini -, oltre il 75% dei contagi da Covid-19 avviene in ambito famigliare e non all’interno delle attività commerciali, le quali rimangono dei luoghi sicuri e attrezzati per affrontare l’emergenza”. Considerazioni che si trasformano di conseguenza in un appello, in una richiesta concreta di aiuto a supporto del mondo del commercio e dell’imprenditoria parmensi, onde evitare di peggiorare ulteriormente una situazione già complicata. Le istituzioni non devono lasciare sole al proprio destino le imprese della nostra provincia.
“Come sempre è accaduto nei mesi precedenti – conclude la presidente di Confesercenti Parma -, tutte le nostre aziende si adegueranno alle nuove direttive, ma sin da subito chiediamo agli enti preposti un ristoro economico significativo per tutte le imprese in difficoltà. Un sostegno concreto, immediato e mirato”. Un aiuto comunque parziale in attesa di poter ritornare ad aperture e protocolli pre-pandemia.