Acrilammide negli alimenti: adeguamento piani Haccp e istruzioni per ridurre il rischio per la salute

La ricerca scientifica ha rilevato come in numerosi alimenti, attraverso il procedimento di cottura o frittura, avvenga una modificazione chimica del prodotto tale per cui si producono sull’alimento stesso molecole cancerogene di una sostanza chiamata “acrilammide”  in particolare il Regolamento Europeo elenca i principali alimenti con l’ allegato 1 del Regolamento 2158/17  (Patate fritte, pane, cerali per la prima colazione, caffè, snack e derivati dalla pasta di patate). Più i valori di acrilammide sono alti più il prodotto è pericoloso per la salute umana.
L’Unione Europea sulla materia ha approvato, grazie anche agli studi dell’ Efsa di Parma,  un nuovo Regolamento che indica delle misure, delle procedure,  da applicare al processo produttivo degli alimenti, tali da ridurre il contenuto di  questa molecola pericolosa per la sicurezza alimentare; si tratta di procedure molto semplici, quali ad esempio l’utilizzo di olii di frittura a più alto punto di fumo, temperature di cottura intermedie e altro ancora. Le industrie di produzione debbono porre molta attenzione a queste indicazioni specifiche, integrando le procedure della sicurezza alimentare, così come chi vende al dettaglio, compresa la ristorazione, aggiornando il piano Haccp.
Stefano Cantoni, responsabile della nostra associazione dei pubblici esercizi, Fiepet Confesercenti sottolinea che “ Il ristoratore così come ogni cuoco gastronomo, ogni azienda anche piccola, di produzione, deve fare molta attenzione a queste tecniche di manipolazione e cottura, le quali se applicate riducono l’acrilammide nei cibi  così miglioriamo il servizio alla clientela, fornendo cibi più sani e adatti anche all’alimentazione dei bambini ”.
Al fine di facilitare il compito di adottare in via precauzionale queste procedure, è possibile consultare e scaricare gratuitamente una utile dispensa prodotta dal Servizio Sanitario della Regione Emilia Romagna che ben illustra i rischi, le modalità di lavoro e scopi del Regolamento Ue.
CLICCA E SCARICA LA DISPENSA PRODOTTA DAL SERVIZIO SANITARIO DELL’EMILIA ROMAGNA