Fisco, più tempo per voluntary, dichiarazioni 770 e «Redditi»

Il Fisco riscrive il calendario dei prossimi mesi. Dopo la mini-proroga per i versamenti delle imprese, si profila un fine mese meno intenso per l’attività degli studi e per gli adempimenti richiesti .
Un effetto a cascata prodotto da due ordini di considerazioni. Da un lato, la scadenza di pagamento della prima o unica rata della rottamazione delle cartelle. Dall’altro, il rientro dei capitali che continua a procedere a passo lento: a ieri su Entratel e FiscOnline (i due canali telematici dell’agenzia delle Entrate) circa 7.300 domande, ossia solo il 27% delle 27mila istanze attese per centrare gli obiettivi di gettito, fissato secondo le più rosee aspettative in 1,6 miliardi di euro.
Ecco perché allo studio del Mef c’è un Dpcm che sposta la scadenza delle adesioni – attualmente prevista al 31 luglio – a fine settembre (con lo scivolo al 2 ottobre perché il 30 quest’anno cade di sabato). Un decreto che, una volta superate le obiezioni di tutti gli uffici, dovrebbe produrre un domino anche sui termini delle dichiarazioni dei redditi. A cominciare dal modello 770, per il quale il termine di fine luglio è ormai puramente fittizio visto che ogni anno arriva un differimento. Per il modello dei sostituti d’imposta (imprese, Pa, enti pensionistici) l’ipotesi sul tavolo è di arrivare a un differimento fino al 31 ottobre ( un mese on più anche rispetto ale prime ipotesi di differimento). E sulla stessa data si sta ragionando per unificare la scadenza del modello Redditi (e di conseguenza anche per quello Irap per chi è obbligato a presentarlo). In questo modo si uniformerebbe il termine per la trasmissione telematica sia per le società interessate dai nuovi principi contabili previsto dal decreto Milleproroghe al 16 ottobre, sia per tutti gli altri soggetti tra cui spiccano – non fosse altro per un ragionamento in termini meramente quantitativi – i circa 10 milioni di contribuenti persone fisiche che entro fine settembre avrebbero dovuto trasmettere telematicamente, in prevalenza attraverso un Caf o un intermediario abilitato, quello che fino all’anno scorso si chiamava modello Unico.
Di fatto, si cercherebbe in questo modo di ridurre la pressione anche sugli studi professionali.
Proprio i commercialisti nei recenti incontri con il viceministro all’Economia, Luigi Casero, avevano insistito per rivedere il calendario fiscale avanzando anche una richiesta di spostamento per il primo invio dei dati del nuovo spesometro (fatture emesse e ricevute) attualmente fissato al 18 ottobre. Su questo fronte, però, se ne parlerà più avanti e non nel Dpcm in preparazione che, viste le scadenze imminenti, dovrebbe essere licenziato a stretto giro. E a proposito di imminenza, domani è l’ultimo giorno per l’invio del 730: sia per chi sceglie il «fai-da-te» sia per chi si rivolge ai Caf (a condizione però che abbiano spedito l’80% dei modelli a loro carico entro il 7 luglio). Finora sono oltre 2,2 milioni i modelli 730 precompilati inviati direttamente dai contribuenti: numero che ha già superato gli 1,9 milioni del 21016 ma che potrebbe ancora crescere considerate le 400mila dichiarazioni salvate e non ancora avviate. Il maggior numero di bonus presenti da quest’anno ha avuto un effetto in termini di dichiarazioni accettate: le prime stime (raccolte anche attraverso i Caf) parlano di una su cinque precompilate inviate senza modifiche o integrazioni.
Per info: Servizio Fiscale Confesercenti Parla 0521/382600
FONTE Articolo: Il Sole 24 Ore