Obbligo accettazione pagamenti mediante carte di debito

Come è noto, ai sensi del quarto comma del D.L. 18 ottobre 2012, n. 179, convertito nella legge 17 dicembre 2012, n. 221, a decorrere dal 1° gennaio 2014, i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, sono tenuti ad accettare anche pagamenti effettuati attraverso carte di debito (bancomat).

    Il quinto comma della stessa disposizione prevede che con uno o più decreti del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Banca d’Italia, vengano disciplinati gli eventuali importi minimi, le modalità e i termini, anche in relazione ai soggetti interessati, di attuazione della disposizione di cui al comma precedente e che con i medesimi decreti possa essere disposta l’estensione degli obblighi a ulteriori strumenti di pagamento elettronici, anche con tecnologie mobili.

    In assenza del previsto decreto ministeriale, ancora da adottare, si ritiene che l’obbligo non sia attualmente vigente, mancando l’indicazione delle modalità e dei termini di applicazione della norma.

 

    Fonti di informazione non ufficiali hanno anticipato, in questi giorni, che la bozza di decreto, sulla quale il Ministero dello sviluppo economico avrebbe chiesto alla Banca d’Italia l’espressione urgente dell’atteso parere, prevedrebbe l’obbligo di accettazione del pagamento mediante carta di debito solo per pagamenti sopra i 30 euro e, fino al 30 giugno 2014, unicamente da parte di imprese e professionisti con un fatturato, relativo all’anno precedente a quello in cui è effettuato il pagamento, superiore a 200 mila euro.

 

    In questa fase, lo scrivente Ufficio non può che prendere atto dell’attuale inefficacia della norma, in mancanza delle relative disposizioni attuative, oltre che sottolineare, in ogni caso, la mancata previsione di un regime sanzionatorio.

 

    Evidenziamo inoltre, in proposito, la presa di posizione di RETE Imprese Italia. L’Associazione, in questo momento presieduta da Confesercenti, ha sostenuto nei confronti del Governo, con comunicato del 12 dicembre scorso, l’esigenza del rinvio dell’entrata in vigore della previsione normativa, considerato che ad oggi “non sono ancora stati adottati i decreti attuativi previsti dal comma 5 del richiamato art. 15, finalizzati alla definizione delle procedure e dei limiti per l’applicazione dell’obbligo di POS”. RETE Imprese, inoltre, ha espresso nei confronti del Governo “forti preoccupazioni per i gravi oneri che si abbatteranno sulle imprese”, considerato che “oltre all’obbligo di pagamento dei costi di attivazione del POS, le imprese dovranno sopportare gli ulteriori costi di gestione, che andranno ad aggravare ulteriormente i loro costi fissi. A ciò deve poi, ovviamente, aggiungersi il costo delle commissioni su ogni transazione”.